Partito Pirata Europeo

Il Programma Comune Europeo (#CEEP19)

Preambolo

L’odierna Unione Europea (UE) come istituzione sovranazionale è un progetto dei suoi Stati membri piuttosto che dei suoi cittadini. I pirati ritengono che l’Europa debba essere organizzata nell’interesse comune di tutti i cittadini europei, così come negli interessi degli Stati membri.

I pirati nell’Unione Europea hanno adottato questo programma elettorale e si sforzano insieme di rendere la nostra visione dell’Unione una realtà.

Il deficit democratico all’interno dell’Unione europea esiste dalla sua costituzione e non è stato sufficientemente affrontato nel corso del processo di integrazione.

Un obiettivo importante di tutti i pirati è quello di costruire una solida base democratica per l’Unione.  Per raggiungere tale obiettivo è fondamentale garantire che i processi politici siano più favorevoli ai cittadini.  Insieme dobbiamo incoraggiare lo sviluppo di uno spazio europeo comune per la cultura, la politica e la società per proteggere le ricche e diverse culture esistenti all’interno dell’Unione.

L’Unione europea deve essere all’altezza dei propri principi di sussidiarietà.  Le decisioni non dovrebbero essere prese a livello comunitario se possono essere risolte meglio a livello nazionale, regionale o locale.  Un accesso equo e facile alla comunicazione e una cittadinanza informata sono requisiti fondamentali nel processo decisionale democratico legittimo.  Le decisioni politiche a livello europeo devono essere precedute da un dibattito su scala europea e consentire un’adeguata partecipazione di tutti.

I pirati credono fermamente che tutti debbano avere il diritto a un trattamento equo e paritario.  E’ essenziale che la società rispetti i diritti delle minoranze.  Ci opporremo a qualsiasi tipo di discriminazione e a movimenti che agiscono contro i diritti umani.

Internet come mezzo di comunicazione offre enormi opportunità di sviluppo politico, superando la comunicazione dall’alto verso il basso e a senso unico.  I pirati difenderanno quindi la libertà di Internet con grande determinazione a livello europeo e mondiale.


1 – Agricoltura e Pesca

Verso un’Europa sostenibile

Poiché siamo parte della natura, la nostra qualità della vita dipende dalle risorse naturali come l’acqua non inquinata, l’aria, il suolo e il cibo nelle nostre case. Raggiungiamo una produzione alimentare sostenibile e sana per tutti, ora e domani. Sosteniamo un ruolo forte della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, a condizione che si traggano insegnamenti dagli errori del passato nelle politiche agricole dell’UE. E’ loro dovere proteggere le nostre risorse naturali e trasformare lo sfruttamento della natura in una natura che prospera.

1.1 – Common Agriculture Policy (CAP)

Vogliamo una PAC che sostenga la diversità naturale e culturale. Siamo convinti che una molteplicità di produzione alimentare adattata localmente e nelle mani di molti attori indipendenti e autodeterminati garantirà la sicurezza alimentare e la qualità della vita anche nelle campagne e nelle città. La PAC deve fornire il quadro che sancisce la parità di diritti, opportunità e impegni.

Il ruolo dei sussidi nella politica agricola europea deve cambiare verso una maggiore attenzione alla diversità e all’uguaglianza. Il sostegno finanziario deve essere concesso secondo criteri di sostenibilità.

1.2 – Aspetti dell’uso del suolo

Poiché la terra sta diventando una risorsa limitata, i pirati chiedono quanto segue:

  • Proprietà della terra deve essere più impegnata per il benessere sociale e naturale.
  • Per aumentare la resilienza, i Pirati vogliono preservare e sviluppare l’agricoltura su piccola scala e l’agricoltura di sussistenza.
  • L’agricoltura urbana e suburbana e il giardinaggio devono essere incoraggiati per ridurre i trasporti, fornire nutrizione, diffondere conoscenze, soddisfare i bisogni umani.

1.3 – A proposito della diversità biologica

Il supporto dei Pirati:

  • La linea di base “nessun brevetto sulla vita” deve essere rigorosamente realizzata.
  • Le esportazioni di un surplus alimentare europeo in paesi terzi devono essere rivalutate, se possono danneggiare i mercati dei prodotti alimentari locali.
  • Negli accordi commerciali con i paesi terzi, l’UE deve evitare pratiche commerciali sleali basate sul suo potere commerciale.
  • I contingenti di pesca devono essere adeguati in base alla sostenibilità scientificamente evidente.
  • Il programma europeo di lotta contro la pesca illegale deve essere rafforzato.
  • Vogliamo che gli agricoltori coltivino in campi più piccoli senza macchinari pesanti.
  • Occorre stabilire la bonifica del suolo sulla base del livello di materia organica e della capacità di ritenzione idrica.

1.4 – Uso della tecnologia e delle soluzioni digitali

I pirati lavoreranno per raggiungere questi obiettivi:

  • L’UE stabilirà il quadro per l’accesso aperto alle applicazioni digitali e alle interfacce aperte.
  • I dati finanziati con fondi pubblici, ad esempio, su clima, tempo, suolo e acqua devono essere facilmente accessibili al pubblico. L’UE deve garantire che i set di dati ottenuti utilizzando tecnologie proprietarie non passino in mani private.

2 – Società civile

Coinvolgimento della cittadinanza e Governo Aperto

2.1 – Aggiunta di Democrazia per l’Europa

I pirati chiedono una convenzione dei cittadini eletti direttamente, incaricata di redigere un nuovo trattato UE per chiarire e sostituire i trattati in vigore e affrontare la necessità di una riforma democratica all’interno dell’Unione, a condizione che sia accettata dai cittadini dell’Unione attraverso un referendum.

L’attuale processo legislativo dell’UE è dominato dal potere esecutivo (la Commissione europea) a spese del potere legislativo (il Parlamento europeo). I pirati cercano un aggiustamento dell’equilibrio dei poteri nelle istituzioni europee per favorire il ramo legislativo.

La democrazia diretta a livello europeo, vale a dire i referendum pan-UE sulle revisioni costituzionali e i referendum legislativi avviati dai cittadini, dovrebbero far parte della nuova costituzione. I cittadini hanno il diritto di abrogare la legislazione esistente e di avviare una nuova legislazione.

2.2 – Innovare la partecipazione politica

I pirati vogliono che i cittadini possano avere un impatto più diretto e più ampio nel dibattito politico e nel processo decisionale, sia individualmente che collettivamente.

Il Parlamento europeo dovrebbe istituire uno strumento di partecipazione elettronica. I cittadini dovrebbero poter discutere pubblicamente le proposte legislative, proporre emendamenti e sostenere (o votare contro) gli emendamenti proposti online.

Vogliamo riformare l’iniziativa dei cittadini dell’Unione europea. I requisiti in materia di dati saranno ridotti. La Commissione europea dovrebbe occuparsi anche di iniziative non riuscite ma interessanti.

I firmatari con un numero significativo di sostenitori hanno il diritto di essere ascoltati di persona. Il Parlamento europeo dovrebbe aprire regolarmente le sue porte ai cittadini per dare loro l’opportunità di presentare direttamente le loro proposte e preoccupazioni a una sessione plenaria congiunta con i membri del Parlamento europeo e della Commissione europea. Queste sessioni dovrebbero essere aperte anche ai cittadini che partecipano a distanza via Internet o attraverso i social media.

2.3 – Governo Aperto

L’Unione europea aderisce al Open Government Partnership, un’iniziativa multilaterale che mira a promuovere un governo aperto, responsabilizzare i cittadini, combattere la corruzione e sfruttare le nuove tecnologie per rafforzare la governance.

2.4 – Lobbismo aziendale anticorruzione e contenimento della lobby aziendale

L’influenza del denaro sulla politica è uno dei principali rischi di corruzione nell’Unione europea e una minaccia al suo fondamento democratico. Le decisioni politiche non saranno prese nel migliore interesse di tutti i cittadini quando si consente agli interessi delle imprese di dominare.

2.5 – Divulgazione e contenimento dell’influenza esterna sulle decisioni politiche

Per proteggere il processo democratico e per rendere trasparente la base delle decisioni, i Pirati chiedono che venga resa nota l’influenza dei gruppi di interesse e dei lobbisti sulle decisioni politiche. Le attività di lobbismo devono essere il più possibile trasparenti. Ciò può essere agevolato rendendo obbligatorio l’attuale registro delle lobby, collegato a un calendario trasparente su Internet. Ogni cittadino dell’Unione europea dovrebbe avere la possibilità di verificare con chi si è incontrato il rappresentante eletto, qual era lo scopo dell’incontro e cosa è successo. L’intero processo porta il richiesto sistema di controllo a più livelli, necessario per una democrazia affidabile. Inoltre, sarà pubblicata un’impronta legislativa: tutti coloro che partecipano all’elaborazione delle politiche devono pubblicare i loro incontri con i lobbisti e i contributi scritti che ricevono. Tutti i progetti di legge e gli emendamenti devono essere riconducibili all’autore originale.

Sono introdotte norme etiche applicabili e un meccanismo di controllo per i lobbisti. Essi dovrebbero impedire ai lobbisti di esercitare un’influenza indebita.

2.6 – Prevenzione dei conflitti di interesse

I funzionari pubblici (compresi i consiglieri speciali della Commissione) e i rappresentanti eletti (compresi i relatori) non devono essere indebitamente influenzati da interessi privati nell’esercizio delle loro funzioni pubbliche. I conflitti di interesse possono verificarsi con le attività esterne e i posti di lavoro precedenti, ma anche attraverso casi a porte girevoli di deputati, commissari o funzionari pubblici che assumono nuovi posti di lavoro nel settore privato.

Devono essere messe in atto norme adeguate per garantire che i titolari di cariche interessate non abbiano conflitti di interesse, che gli interessi siano dichiarati e che i comportamenti scorretti siano sanzionati. Il Parlamento europeo e i codici di condotta della Commissione europea devono essere riformati. Occorrono norme etiche e di trasparenza efficaci per gli intergruppi e altri gruppi trasversali che coinvolgono deputati al Parlamento europeo e lobbisti. Un organismo indipendente dovrebbe vigilare sul rispetto delle norme e imporre sanzioni ove necessario. Saranno adottate norme esaustive per limitare il fenomeno delle porte girevoli.

2.7 – Ri-Democratizzazione del processo di input

Gli interessi commerciali non devono più dominare le competenze politiche. La Commissione introduce salvaguardie efficaci contro la cattura da parte delle imprese di gruppi di esperti e consulenti, piattaforme tecnologiche e agenzie dell’UE. Poiché un numero ampiamente sproporzionato di riunioni con funzionari dell’UE è dedicato alle grandi imprese, tali riunioni dovrebbero essere ridotte e più tempo dovrebbe essere dedicato alla ricerca attiva di contributi da parte dei cittadini, delle PMI e di altri gruppi di interesse attualmente sotto-rappresentati.

2.8 – Finanziamento della campagna politica

Tutti i partiti politici europei devono fornire informazioni pubbliche sui loro conti bancari per i fondi della campagna elettorale. L’autorità di vigilanza dei partiti politici europei dispone di strumenti efficaci di revisione contabile e sanzionatorie.

2.9 – Trasparenza e protezione degli informatori

La trasparenza dà agli impotenti il potere di monitorare i potenti. I pirati ritengono che la trasparenza sia necessaria per consentire ai cittadini di prendere decisioni democratiche.

2.10 – Protezione dei whistleblower

I pirati sostengono una legislazione generale e completa per proteggere chiunque esponga questioni di interesse pubblico, compresi l’abuso di legge, le attività illecite e le irregolarità. Crediamo fermamente che gli informatori debbano essere in grado di riferire in egual misura all’interno, ad un’autorità competente o ai media, al fine di garantire la libertà di espressione e il diritto dei cittadini all’informazione.

2.11 – Trasparenza nel Settore Pubblico

Il settore pubblico, compresi gli enti privati che svolgono lavori per conto di un organismo pubblico, deve essere trasparente e pubblicare le informazioni come dati aperti per impostazione predefinita, senza applicare restrizioni al loro riutilizzo. È necessaria una migliore trasparenza legislativa, in particolare in seno al Consiglio e nelle consultazioni a tre. Le autorità pubbliche dovrebbero avere l’obbligo di documentare le informazioni relative ai processi decisionali. Le autorità pubbliche e i rappresentanti dovrebbero essere obbligati a tenere registri e a pubblicare in modo proattivo informazioni quali gli ordini del giorno, i verbali delle riunioni, i documenti di terzi, come i contributi dei lobbisti e le informazioni che giustificano le decisioni prese.

Il principio di trasparenza dovrebbe applicarsi a tutti gli organismi pubblici, compresa la Corte di giustizia, le rappresentanze permanenti degli Stati membri e le presidenze nazionali a rotazione del Consiglio.

I pirati ritengono che sia un diritto fondamentale dei cittadini di ispezionare, senza bisogno di alcuna giustificazione specifica, tutti i contratti o i benefici finanziari connessi alla fornitura di progetti e servizi del settore pubblico o dello Stato.


3 – Istruzione, cultura, ricerca e conoscenza libera

Una migliore disponibilità pubblica di informazioni, conoscenze e cultura è un prerequisito per lo sviluppo sociale, tecnologico ed economico della nostra società. Tuttavia, è stata ostacolata da monopoli artificiali dell’informazione che si suppone siano stati concepiti per motivare i creatori e gli inventori a produrre più opere, mentre in realtà gli unici beneficiari dei monopoli sono grandi imprese, e il sistema nel suo complesso non riesce a raggiungere gli obiettivi dichiarati. Questo fallimento si manifesta in molte forme, tra cui il frequente bullismo dei singoli e delle PMI da parte delle società di gestione collettiva, la privatizzazione dei profitti delle opere finanziate con fondi pubblici o la perdita di opere orfane per la società. Il nostro obiettivo è creare un ambiente in cui la motivazione a creare va di pari passo con la libertà di informazione. Ciò richiede una profonda riforma del diritto d’autore e cambiamenti sistemici nel settore pubblico.

3.1 – Cultura

3.1.1 – Promozione dei beni comuni e cultura libera

Lavoreremo per l’adozione di disposizioni negli accordi commerciali che sostengano l’uso e lo sviluppo di formati aperti e di software libero/utente libero e che promuovano il riconoscimento reciproco di modelli di licenza come Creative Commons.

La creazione di beni culturali liberi, come il Software Libero, beni culturali liberi, pool di brevetti aperti e materiale didattico libero e aperto, deve essere promossa e protetta legalmente.

Il patrimonio culturale esistente deve essere il più possibile digitalizzato e reso liberamente disponibile al pubblico.

La cultura libera è una risorsa importante per l’educazione e la creatività della società. Ci sforziamo di promuovere l’attività artistica e la diversità culturale per garantire un ricco ambiente educativo e artistico per le generazioni attuali e future.

Al fine di promuovere la diffusione della cultura e della conoscenza che è alla base di tutta la creazione culturale, vogliamo limitare il periodo di monopolio commerciale dei diritti d’autore a una durata compresa tra i cinque e i venti anni. Dovrebbe essere consentita la condivisione gratuita di file non commerciali.

3.1.2 – Riforma del diritto d’autore

Vogliamo un diritto d’autore equo ed equilibrato, basato sugli interessi della società nel suo complesso. Ci impegniamo per l’abolizione dei monopoli dell’informazione, che sarebbero stati concepiti per motivare gli autori a produrre più opere. In realtà, solo una manciata di vantaggi privilegiati, mentre il mercato nel suo complesso sta fallendo. Questo fallimento del mercato è evidente dal frequente bullismo dei singoli e delle PMI da parte delle società di gestione collettiva e dalla perdita di opere orfane e di opere fuori commercio per la società. Il nostro obiettivo è creare un ambiente in cui la motivazione a creare va di pari passo con la libertà di informazione.

Una migliore disponibilità pubblica di informazioni, conoscenze e cultura è un prerequisito per lo sviluppo sociale, tecnologico ed economico della nostra società. La copia, l’archiviazione, l’utilizzo e l’accesso a opere letterarie e artistiche per scopi non commerciali non solo devono essere legalizzati, ma anche protetti dalla legge e promossi attivamente. A tal fine, le eccezioni al diritto d’autore devono costituire diritti degli utenti e devono essere abolite le protezioni legali per le serrature digitali dei beni culturali, come la gestione delle restrizioni digitali (DRM). Tutti devono poter godere e condividere il nostro patrimonio culturale senza la minaccia di azioni legali o censura.

Il monopolio commerciale conferito dal diritto d’autore dovrebbe essere ridotto a un termine ragionevole. Le opere derivate sono sempre consentite, con eccezioni che sono elencate in modo molto specifico nella legge, con un margine minimo di interpretazione.

Internet come mezzo di comunicazione non deve conoscere confini. Consideriamo le barriere nazionali artificiali per i beni culturali un ostacolo al mercato interno europeo e in contraddizione con i valori europei. Dobbiamo unificare le leggi europee sul diritto d’autore e rendere obbligatorie in tutta l’Unione europea le eccezioni al monopolio del diritto d’autore. “Questo video non è disponibile nel vostro paese” dovrebbe essere una cosa del passato.

Occorre impedire l’introduzione di nuovi monopoli nei settori dell’informazione e della cultura. Per legge, lo Stato dovrebbe consentire o mantenere diritti esclusivi per i beni immateriali solo se questi sono nell’interesse pubblico. Eventuali diritti esclusivi devono essere limitati nel tempo, né la loro durata né la loro portata possono essere estesi retrospettivamente.

La vita sociale, che si svolge sempre più spesso in spazi digitali, non deve essere limitata da diritti esclusivi sui beni immateriali. L’introduzione di norme sull’”uso equo” garantirà che le interazioni sociali rimangano libere. La libertà d’informazione deve essere salvaguardata salvaguardando il diritto al collegamento: Gli hyperlink sono un elemento fondamentale del World Wide Web e non devono mai costituire una violazione del diritto d’autore. Remixing, parodie, citazioni e campionamenti saranno esenti dal diritto esclusivo di monopolio commerciale del copyright.

Le società di gestione collettiva europee devono garantire una trasparenza globale, diritti di partecipazione equa per i loro membri e condizioni contrattuali eque per gli artisti.

3.2 – Libera conoscenza ed educazione

Una popolazione istruita e criticamente pensante è una condizione necessaria per sostenere la democrazia funzionale, il benessere, la coesione sociale e il successo stesso dell’integrazione europea. Ci impegniamo per un accesso universale a un’istruzione di alta qualità in tutta l’UE che consenta lo sviluppo personale dei cittadini, senza ostacoli dovuti al loro ambiente sociale.

Il sistema educativo deve fornire ai cittadini tutte le competenze di base per una vita indipendente nella società dell’informazione, compresa l’alfabetizzazione funzionale, il minimo legale, la privacy della rete, l’alfabetizzazione finanziaria di base e l’educazione ai media. Attraverso l’educazione miglioreremo la resistenza della gente alla propaganda e alla manipolazione psicologica.

Diffonderemo modelli educativi di successo (come l’educazione ai media in Finlandia) dal livello locale a tutti i paesi membri.

Consideriamo la mobilità degli insegnanti come un modo estremamente utile per diffondere il know-how educativo in tutta Europa e per combattere il sottosviluppo dei sistemi educativi nazionali. Diventerà comune per gli insegnanti di tutti i livelli d’istruzione aver sperimentato almeno un semestre di insegnamento all’estero.

La libera circolazione delle conoscenze e delle informazioni è essenziale e deve essere promossa e garantita nell’istruzione. Le istituzioni educative dovrebbero utilizzare sempre più spesso le risorse didattiche disponibili con licenze gratuite, senza alcuna restrizione alla copia. La disponibilità di media educativi con licenze gratuite per tutti è essenziale per un accesso senza barriere all’istruzione, sia all’interno che all’esterno dei confini dell’UE. L’educazione senza frontiere è una parte importante di qualsiasi programma di welfare europeo che non lascerà indietro parti d’Europa.

Sosteniamo la digitalizzazione e la pubblicazione dei documenti conservati nelle biblioteche e negli archivi pubblici di tutta l’UE.

Consideriamo l’innovazione come la chiave per lo sviluppo della nostra ricchezza culturale e intellettuale. Sosteniamo l’educazione dei cittadini e degli studenti sul loro diritto all’informazione e sui formati liberi e sul software libero in tutti i tipi di strutture educative.

3.3 – Scienza

Ci impegniamo per una creazione efficiente e trasparente della conoscenza senza barriere artificiali alla sua diffusione. Pertanto, sosteniamo pienamente la transizione verso la scienza aperta in tutti i rami della ricerca.

I risultati scientifici finanziati dai contribuenti saranno pubblicati in riviste accademiche ad accesso aperto. Lo status quo degli editori commerciali che si appropriano di lavori creati da istituzioni pubbliche deve finire e i risultati devono essere accessibili a tutti.

L’eccessiva attenzione alla bibliometria ha portato ad una situazione in cui è difficile seguire l’attuale sviluppo nel proprio campo a causa della necessità di filtrare informazioni utili da un’enorme quantità di pubblicazioni, spesso piene di affermazioni roboanti o addirittura di risultati irriproducibili. Pertanto, i finanziamenti pubblici devono essere destinati non solo alla produzione di risultati scientifici originali, ma anche alla loro verifica e aggregazione in modo facilmente accessibile (ad esempio, mantenendo un wiki per un dato ramo scientifico, cfr. ).

Introdurremo finanziamenti consistenti per lo sviluppo di software scientifico libero (open source).

3.4 – Brevetti

3.4.1 – Brevetti nell’era dell’informazione

I brevetti fungono principalmente da deterrente all’innovazione piuttosto che da incentivo. La brevettabilità della conoscenza in settori come la genetica e la biotecnologia, così come il software, la rende una minaccia tangibile per il futuro della nostra società.

I monopoli sulle piante e le sementi e le costose controversie legali su brevetti spesso banali dimostrano già che sono sia gli innovatori che i consumatori a doverne pagare il prezzo. Il diritto dei brevetti deve essere riformato o sostituito con un approccio che consenta mercati più liberi e più equi invece di continuare a soffocare ulteriormente l’innovazione.

3.4.2 – Riequilibrare i brevetti con il bene comune

I pirati credono che i brevetti non esistano per permettere alle grandi imprese di soffocare la concorrenza con una marea sempre crescente di brevetti banali e invadenti. Vogliamo quindi porre fine al continuo e crescente abuso dei brevetti.

3.4.3 – Brevetti nella società dell’informazione

Il successo economico nella società dell’informazione non dipende più solo dalle invenzioni tecnologiche, ma anche dallo sviluppo della conoscenza e dalla condivisione delle informazioni. Lo sforzo di regolare questi fattori, ora, attraverso il sistema dei brevetti, è diametralmente opposto alla nostra richiesta di libertà di conoscenza e cultura umana.

I brevetti non dovrebbero mai essere concessi per “invenzioni” che sono programmi per computer, modelli di business o opere della natura banali e non sostanziali. Questi tipi di brevetti impediscono lo sviluppo di una società dell’informazione e portano alla privatizzazione dei beni comuni. Le piccole e medie imprese IT in tutta Europa dimostrano che i brevetti sul software non sono un prerequisito per il successo economico. L’innovazione deve essere equamente ricompensata, ma ciò non richiede necessariamente la concessione di privilegi monopolistici che soffocano l’innovazione e incidono negativamente sull’accesso ai beni di prima necessità.

L’UE, i suoi Stati membri e gli altri paesi industrializzati non dovrebbero obbligare i paesi meno sviluppati ad accettare le disposizioni in materia di brevetti che potrebbero nuocere ai loro bisogni essenziali, alla salute, all’istruzione o alle opportunità di sviluppo.

3.4.4 – Brevetti, medicinali e salute

I pirati si oppongono ai frequenti abusi dei privilegi brevettuali, come l’introduzione di modifiche spurie ai farmaci con protezione brevettuale in scadenza. Le pratiche anticoncorrenziali, come il pagamento dei concorrenti per ritardare la commercializzazione dei farmaci generici, dovrebbero essere attivamente impedite.

Sosteniamo l’istituzione e il finanziamento di metodi alternativi per incentivare l’innovazione farmaceutica, per sostituire progressivamente i brevetti in questo settore. Il nostro obiettivo è quello di spezzare il legame diretto tra la ricompensa per gli anticipi e il prezzo del prodotto finale per garantire che i medicinali siano accessibili a tutti.

Le università e gli istituti di ricerca dovrebbero essere in grado di svolgere la ricerca scientifica per la salute e la medicina senza essere gravati da brevetti.

3.4.5 – Regolamento internazionale dei monopoli intellettuali

I pirati si adoperano per una revisione dell’accordo TRIPS a favore della limitazione dei diritti esclusivi sui beni immateriali. Il nostro obiettivo è quello di applicare restrizioni simili a tutti gli accordi commerciali che possono includere norme simili o anche più ampie su brevetti e diritti d’autore.


4 – Ambiente, clima ed energia

4.1 – Ambiente

I Pirati sostengono gli obiettivi e i principi dichiarati dall’UE per salvaguardare l’acqua, l’aria, il suolo, l’ambiente naturale e le materie prime per la nostra salute e il nostro benessere. Siamo d’accordo anche sul fatto che ciò avvenga in modo sostenibile, tenendo conto degli aspetti economici, sociali e regionali e agendo in modo responsabile nei confronti delle generazioni future e del benessere degli animali.

I pirati apprezzano i progressi compiuti grazie alla legislazione ambientale dell’UE. Tuttavia, sebbene le misure volontarie da parte di potenziali inquinatori possano talvolta funzionare, non si può fare affidamento su di esse. Le scappatoie e le debolezze giuridiche vengono utilizzate per servire gli interessi economici e i cittadini devono in definitiva pagare i danni ambientali e sanitari. Per questo motivo, cerchiamo di attuare e far rispettare in modo più efficace i principi di precauzione, di prevenzione, di “chi inquina paga” e di affrontare i problemi alla fonte. Le sanzioni in caso di inadempienza devono essere rafforzate. Gli informatori ambientali svolgono un ruolo vitale per il bene della società. Essi devono ricevere maggiore sostegno e sistemi di risarcimento che corrispondano in modo più realistico ai loro danni professionali e personali.

Per aumentare la trasparenza e l’affidabilità, vogliamo rendere obbligatorio l’approccio scientifico in qualsiasi processo decisionale in materia ambientale. Il pubblico ha diritto a un accesso facile, tempestivo e affidabile ai dati ambientali e alle decisioni che ne derivano. Tali informazioni dovrebbero comprendere anche i metodi di monitoraggio e di indagine. I dati dovrebbero essere sempre disponibili sui siti web dei governi. I pareri scientifici e le specifiche che costituiscono la base delle decisioni amministrative e giuridiche devono provenire da esperti indipendenti. La partecipazione alle riunioni pertinenti deve essere abbordabile. Inoltre, è necessario mantenere un’offerta diversificata di scienziati indipendenti. Questo obiettivo può essere raggiunto solo finanziando adeguatamente la ricerca accademica sui problemi ambientali acuti ed emergenti piuttosto che promuovendo sempre più la ricerca con legami con l’industria.

L’attuazione della legislazione ambientale deve concentrarsi sul raggiungimento degli obiettivi dichiarati e non limitarsi a generare registrazioni e registrazioni supplementari. La regolamentazione non deve richiedere registrazioni in ogni singolo paese dell’UE; una registrazione centrale dovrebbe essere sufficiente per non ostacolare l’accesso al mercato comune per le piccole e medie imprese (PMI). L’impatto ambientale di qualsiasi burocrazia associata deve essere preso in considerazione al momento di decidere sull’adeguatezza di un approccio.

4.2 – Clima

Deve essere attuato l’accordo di Parigi per limitare l’aumento della temperatura a 1,5 °C al di sopra dei livelli preindustriali. Sono stati sviluppati i concetti e le tecnologie necessarie per raggiungere l’obiettivo della protezione del clima. I Pirati chiedono le condizioni giuridiche per l’utilizzo di queste tecnologie. Le emissioni di CO2 prodotte dalle merci transfrontaliere, ad esempio dalla produzione di energia elettrica, dovrebbero essere attribuibili ai paesi importatori. L’espansione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non deve essere limitata per legge nei paesi dell’Unione europea. La costruzione di nuove fonti energetiche rinnovabili deve essere oggetto di un’attenta considerazione dell’impatto ambientale più ampio e dobbiamo soppesare il loro beneficio ambientale netto.
L’energia

Vogliamo creare un’infrastruttura energetica sostenibile e affidabile. La transizione dalle risorse fossili alle fonti energetiche rinnovabili e pulite è necessaria. L’uso delle fonti energetiche deve essere sostenibile e non deve essere in conflitto con altri obiettivi ambientali. Il nostro obiettivo è una struttura trasparente e decentralizzata di fornitori di energia che garantisca opzioni partecipative per tutti i cittadini e prevenga i monopoli.


5 – Finanza

5.1 – Tasse

L’UE è l’area economica più ricca del mondo. Tuttavia, il reddito derivante dall’onere fiscale non è equamente ripartito.

I sistemi di evasione fiscale, soprattutto ma non esclusivamente quelli impiegati dalle grandi società internazionali, sono oggi uno dei problemi più urgenti. Ci sono tre aree principali su cui ci stiamo concentrando: la rottura del contratto sociale, la corsa al ribasso e l’economia digitale.

5.2 – Ripartizione del contratto sociale

È prassi comune che le società siano incaricate dai loro azionisti di pagare il minor numero possibile di tasse. Tuttavia, sono gli Stati nazionali che utilizzano le imposte riscosse per creare un ambiente in cui le imprese possono prosperare. Alle imprese sono garantiti sicurezza, stato di diritto, applicabilità degli obblighi, protezione giuridica, infrastrutture, istruzione. È quindi nel loro interesse sostenere tale ambiente pagando le tasse.

Ci sono molti strumenti di evasione fiscale disponibili e i pirati si sforzeranno di limitarli il più possibile. I dati forniti dal FMI indicano che i regimi di evasione fiscale ci costano quasi 500 miliardi di euro all’anno, mentre nel 1990 era inferiore a 100 miliardi di euro all’anno. Si tratta di una tendenza allarmante. Per illustrare l’entità della questione, 500 miliardi di euro rappresentano quasi la metà del quadro finanziario dell’UE per il periodo 2014-2020, circa il 20% in più del volume di beneficenza a livello mondiale, o il 3-5% della riscossione delle imposte a livello mondiale.

Proponiamo di combattere questo fenomeno con l’erosione della base OCSE e il trasferimento degli utili e la direttiva UE contro l’evasione fiscale per scoraggiare il trasferimento degli utili verso un paese a tassazione bassa o nulla e il trasferimento virtuale di beni e servizi inesistenti.

5.3 – Corsa verso il basso

Molti stati tendono a concedere agevolazioni fiscali o altri incentivi fiscali per attrarre filiali di grandi società internazionali. Questi spesso non producono nulla di valore tangibile e quindi servono solo a ridurre l’onere fiscale delle loro società madri. In molti casi, l’aliquota d’imposta effettiva per le società che si avvalgono di queste opportunità era inferiore all’1% della base imponibile. Il risultato della concorrenza interstatale per attirare le imprese è una corsa al ribasso in termini di gettito fiscale.

La Commissione europea sta lottando contro la corsa al ribasso adottando norme per il mercato interno unico. Ad esempio, in un’indagine ai sensi dell’articolo 107, il TFUE ha stabilito che il sistema fiscale irlandese costituisce una sovvenzione statale illegale a favore di Apple e che Apple è tenuta a pagare 14 miliardi di euro di debiti fiscali.

Soluzioni proposte – CCCTB (base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società); maggiore controllo della Commissione sul paradiso fiscale nell’UE. La base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società calcola la tassazione di un’entità multinazionale in ogni paese dell’UE sulla base delle vendite, del capitale e del lavoro in ogni singolo paese. In questo modo si elimineranno le discrepanze tra i sistemi nazionali, i regimi preferenziali e le decisioni fiscali occulte, che gli evasori fiscali sfruttano. Eliminerà la necessità di prezzi di trasferimento e combatterà l’erosione degli utili, che è la via principale per il trasferimento degli utili.

5.4 – Digital Economy

Internet è un mezzo globale che trascende i confini geografici. Poiché il quadro giuridico esistente è più o meno territoriale, spesso non riesce a cogliere le complessità introdotte dall’economia digitale.

Il nostro obiettivo è quello di mettere sotto controllo democratico le finanze dell’economia digitale e allineare i suoi obiettivi con quelli della società.

Soluzione proposta – modificare le attuali regole della cosiddetta “stabile organizzazione” e tassare alcuni servizi digitali nel luogo in cui sono stati creati con un’aliquota del 3% del fatturato. Ciò si applicherà alle società considerate come aventi una presenza digitale imponibile in base alle entrate annue o al numero di contratti tra il digitale e i loro clienti in un anno imponibile. In ultima analisi, il nuovo sistema assicura un legame reale tra il luogo in cui sono realizzati gli utili digitali e il luogo in cui sono tassati.

5.5 – Fondi Strutturali

I fondi strutturali sono uno strumento importante per rafforzare la coesione dell’Europa ed esprimere solidarietà in Europa ancora divisa dai diversi risultati delle economie nazionali e regionali. Sosterremo ogni sforzo per aumentare la sua flessibilità in modo che possa rispondere prontamente agli sviluppi aggiornati dell’economia o della situazione della sicurezza. Sosterremo anche ogni sforzo per ridurre l’onere burocratico associato al trattamento delle domande di sovvenzione (ad esempio, sulla base della differenziazione tra i richiedenti in base ai risultati reali delle loro domande in passato.)

I fondi dovrebbero essere gestiti in modo trasparente ed efficiente, la Commissione europea dovrebbe mantenere un ruolo di controllo sostanziale nella gestione condivisa dei fondi. Un ruolo più importante del Parlamento europeo potrebbe essere preso in considerazione in futuro.

È pienamente legittimo limitare il finanziamento dei progetti in risposta all’abuso dei fondi e all’uso fraudolento delle sovvenzioni. Tuttavia, ci opponiamo, come passo in contraddizione con il senso originario dei Fondi strutturali, a qualsiasi tentativo di utilizzare la limitazione dell’accesso ai fondi come strumento di pressione sui paesi beneficiari in relazione a questioni politiche non correlate.


6 – I diritti umani nell’era digitale

6.1 – Diritto all’autodeterminazione

Consideriamo evidente il diritto del popolo all’autodeterminazione.

6.2 – Diritto alla privacy

Il diritto alla privacy consiste nel proteggere gli impotenti dagli abusi e dai maltrattamenti dei potenti. I pirati credono che ogni individuo dovrebbe avere il diritto alla privacy nella propria vita personale. La privacy include il diritto alla discrezione e il diritto all’anonimato. L’anonimato non solleva alcuna persona dalla responsabilità per le proprie azioni.

6.3 – Sicurezza in libertà

L’espansione dei nostri diritti civili e la tutela della nostra libertà è una motivazione primaria per i Pirati.

La minaccia rappresentata da misure di sorveglianza illegali ed eccessive, imposteci da governi sia stranieri che nazionali, sia in risposta al terrorismo o ad altre forme di criminalità, è grave. Vi è l’immediata necessità di agire per ristabilire l’equilibrio e ristabilire la nostra privacy.

6.4 – Privacy e Sorveglianza di massa

Gli europei hanno una storia orgogliosa di lottare per i loro diritti fondamentali e le libertà dei loro concittadini.

Per preservare i nostri diritti e le nostre libertà e per garantire l’efficacia dell’applicazione della legge, i pirati chiedono che la raccolta e il monitoraggio dei dati siano limitati alle persone sospettate di aver commesso o preparato un reato e che sia necessaria l’approvazione e il controllo giudiziario.

Un’adeguata protezione contro la criminalità è una responsabilità importante dello Stato. Dobbiamo garantire che tale responsabilità sia assolta attraverso una politica di sicurezza intelligente, razionale e basata sulle prove.

I pirati vogliono abolire la pratica della raccolta, dell’archiviazione e della corrispondenza dei dati di routine , automatizzata e non mirata. Respingiamo la raccolta generalizzata e indiscriminata di dati di comunicazione (conservazione dei dati), dati di viaggio (PNR) e dati biometrici. I pirati si oppongono alla profilazione automatica delle persone per suddividerle in categorie di rischio (“profilazione”) alle frontiere (sistema di ingresso/uscita).

Gli spazi pubblici sono pieni di telecamere che monitorano il movimento di persone e veicoli, tracciano i volti e combinano queste informazioni senza considerare il potenziale di erosione della privacy. Le prove dimostrano che la presenza di tali sistemi ha scarsi effetti sul tasso di criminalità e che, nel migliore dei casi, la criminalità si sposta semplicemente in altri spazi. I pirati sostengono e darebbero priorità al movimento del personale di polizia, dai compiti di controllo, al pattugliamento delle strade. I pirati sono contrari all’obbligo di identificarsi se non sono sospettati di aver commesso un reato, soprattutto quando esercitano il loro diritto di protestare o di riunirsi.

I pirati si oppongono allo scambio di dati personali con paesi che non tutelano efficacemente i diritti fondamentali, tranne che in caso di emergenza.

6.5 – Stop ai nuovi piani di sorveglianza

I pirati vogliono fermare l’erosione dei diritti civili, che ha assunto proporzioni drammatiche nella storia recente. Per garantire la nostra sicurezza, non abbiamo bisogno di nuove leggi di sorveglianza, le leggi esistenti sono sufficienti.

In particolare, rifiutiamo:

  • La proposta di rendere obbligatorio il rilevamento delle impronte digitali di tutti i titolari di carta d’identità nell’Unione europea.
  • Tentativi di consentire ai fornitori di conservare indistintamente i dati delle comunicazioni a fini di “sicurezza” nel contesto della proposta di regolamento e-Privacy.
  • La proposta di creare un registro d’identità centralizzato dell’UE che includa le impronte digitali e le immagini del volto (“interoperabilità”).
  • Accesso transfrontaliero unilaterale delle autorità di contrasto transfrontaliere ai dati che eludono i canali di assistenza reciproca (“regolamento sulle prove elettroniche”).
  • Screening dei viaggiatori mediante rilevatori di menzogne (progetto “iBorderCtrl“).

6.6 – Valutazione sistematica dei poteri di sorveglianza e della moratoria esistenti

I pirati sostengono misure ben ponderate per tenerci al sicuro, ma intendono abolire le interferenze dannose nei nostri diritti fondamentali. Vogliamo quindi che l’Agenzia europea per i diritti fondamentali esamini sistematicamente tutti i poteri e i programmi di sorveglianza attuali e futuri per quanto riguarda l’efficacia, i costi, gli effetti collaterali negativi, le alternative e la compatibilità con i nostri diritti fondamentali.

I pirati chiedono una moratoria su qualsiasi ulteriore interferenza con i nostri diritti umani da parte delle agenzie di sicurezza dell’Unione europea in nome della sicurezza interna finché non sarà completata la revisione sistematica dei poteri esistenti da parte dell’Agenzia per i diritti fondamentali.

6.7 – Ricerca sulla sicurezza

I pirati sostengono il finanziamento della ricerca attraverso l’UE, tuttavia, il frequente coinvolgimento di agenzie governative in operazioni di sorveglianza e filtraggio come INDECT e CleanIT dimostra la chiara intenzione di utilizzare tali tecnologie in un modo che li rende strumenti finanziati con fondi pubblici per lo smantellamento dei diritti civili. Sosteniamo pertanto che l’Unione europea non deve finanziare tecnologie che limitano i diritti fondamentali.

6.8 – Protezione della nostra privacy online

La proposta di regolamento e-Privacy aggiornerà le norme sulla privacy per le comunicazioni elettroniche. Rifiutiamo i tentativi di consentire ai fornitori di conservare indistintamente i dati delle comunicazioni per scopi di “sicurezza”. La raccolta o l’utilizzo dei dati personali per il commercio dei dati, la pubblicità o la ricerca di mercato o di opinione deve essere consentito solo con il consenso attivo e informato dell’interessato.

È necessaria un’ulteriore legislazione sulla privacy su Internet per garantire che i servizi della società dell’informazione possano essere utilizzati e pagati in forma anonima e non registrare indiscriminatamente le nostre attività online. Intendiamo sostituire l’economia della sorveglianza con un’economia anonima di micro-pagamento.

Il diritto di utilizzare la crittografia deve essere garantito. Il supporto alla cifratura end-to-end sarà reso obbligatorio per i produttori di apparecchiature di telecomunicazione. La cifratura del trasporto deve essere resa obbligatoria per gli operatori di telecomunicazioni, in particolare per gli operatori di cavi internazionali. Le comunicazioni nazionali e inter-comunitarie non saranno più instradate attraverso paesi terzi per evitare che i servizi di intelligence stranieri possano intercettarle.

6.9 – Esportazione delle tecnologie di controllo della sorveglianza e censura

Sosteniamo i controlli all’esportazione delle tecnologie di sorveglianza e censura. Non sosterremo la proliferazione, mediante crediti all’esportazione o altre garanzie statali, di tecnologie di sorveglianza e censura di fabbricazione europea a favore di paesi autoritari che non rispettano lo Stato di diritto. Combatteremo per difendere la privacy di giornalisti, attivisti e cittadini di tutto il mondo, sostenendo una legislazione che impedisca ai regimi oppressivi di acquistare tali tecnologie e servizi da qualsiasi entità dell’Unione europea.


7 – Free Software

I pirati sostengono la promozione di software che può essere utilizzato, analizzato, diffuso e modificato da chiunque. Il software libero e libero open source è essenziale per il controllo degli utenti sui propri sistemi tecnici e fornisce un contributo significativo al rafforzamento dell’autonomia e della privacy di tutti gli utenti.

7.1 – Software Libero, Formati e Protocolli nella Pubblica Amministrazione

I dati dei cittadini devono essere elaborati, gestiti e protetti con strumenti di software libero, ove possibile. Il software proprietario può essere usato solo fino a quando il software libero non può essere effettivamente usato o creato per quello scopo specifico.

Il software libero riduce i costi amministrativi, promuove il supporto tecnico locale e aumenta la capacità di identificare il codice dannoso. Guideremo la migrazione del settore pubblico verso il Software Libero in modo che non ci sia più una dipendenza da fornitori specifici.

I cittadini e le imprese non devono essere costretti ad usare software proprietario quando si tratta con la pubblica amministrazione. La comunicazione online con il governo deve essere basata su protocolli e formati liberi e neutri rispetto ai fornitori.


8 – Open Data

Tutti i dati creati per uso pubblico, indipendentemente dall’origine, dovrebbero essere liberamente accessibili al pubblico, a condizione che i dati personali non siano rivelati senza il consenso delle persone interessate. Tali dati sono messi a disposizione in una forma appropriata, che comprende anche un modulo per il trattamento dei dati. L’accesso non deve essere limitato da tasse, licenze, procedure di domanda o mezzi tecnici eccessivi.

Ci impegniamo per una legge sulla libertà d’informazione a livello UE che abolirà gli aspetti critici dell’attuale regolamento UE che fungono da barriere per l’accesso alle informazioni, come la definizione di “documento” e il termine di ricorso. Sosterremo la creazione di meccanismi per condividere i dati a livello nazionale in tutta l’UE.


9 – Politiche di Rete

La rivoluzione digitale ha cambiato le strutture sociali ed economiche in tutta Europa; l’accesso libero e paritario a Internet è ormai un requisito fondamentale per la partecipazione alla società civile. I cittadini dovrebbero avere la possibilità di accedere a Internet in forma anonima.

I pirati desiderano includere il diritto di “partecipazione digitale” nella Carta europea dei diritti fondamentali. Sosterremo misure volte a garantire la capacità della società civile rappresentativa di partecipare a forum multilaterali. Ci opporremo a qualsiasi tentativo da parte di imprese, enti governativi o intergovernativi di assumere il controllo della governance di Internet.

9.1 – Proteggere la libertà di espressione online

La libertà di parola è la pietra angolare di una società democratica. Non deve essere posta nelle mani di società private o di algoritmi. La decisione di rimuovere il contenuto deve essere riservata a un organismo pubblico indipendente come un giudice.

Gli intermediari online non dovrebbero essere responsabili delle azioni dei loro utenti. L’uso di filtri automatici di upload per individuare e bloccare i “contenuti terroristici” o le violazioni del copyright online dovrebbe essere vietato, perché spesso portano alla cancellazione di contenuti legali, compresa la documentazione delle violazioni dei diritti umani nelle zone di conflitto, e incidono sui diritti degli utenti di utilizzare le eccezioni al copyright, come le citazioni o la parodia.

9.2 – Neutralita della Rete (“Net Neutrality”)

La Net Neutrality è fondamentale per mantenere Internet libera per tutti. Non permetteremo alcuna restrizione del traffico. Vale a dire, restrizioni basate sulla natura del contenuto/servizio. Inoltre, non permetteremo restrizioni basate sulla posizione geografica dell’emittente e del destinatario. Le misure di gestione del traffico sono consentite solo in circostanze eccezionali, gestite in modo chiaro e trasparente e solo per motivi tecnici.

9.3 – Potenziamento dell’infrastruttura di rete

I pirati sostengono con forza lo sviluppo su scala europea di infrastrutture di comunicazione all’avanguardia. Il nostro obiettivo è fornire l’accesso alla banda larga a tutti i cittadini dell’UE.

Mentre le reti sono migliorate e modernizzate, occorre evitare qualsiasi monopolio sulle infrastrutture.

9.4 – Sbloccare la rete: Il diritto all’interoperabilità

Le piattaforme commerciali, sociali e di messaggistica sono ben note per spiare i loro utenti, per aiutare gli inserzionisti a manipolarli e per censurare le comunicazioni online. Quando lasciano tali piattaforme, i Pirati vogliono che gli utenti abbiano il diritto di portare i loro contatti ad un servizio alternativo e di tenersi in contatto con loro. Le piattaforme sociali e di messaggistica devono essere rese interoperabili.

9.5 Sicurezza nell’Era Digitale

Con l’Internet delle cose, i computer cominciano a influenzare il mondo in modo diretto e fisico (ad es. tecnologia automobilistica o ospedaliera). I dispositivi IT insicuri e vulnerabili alle minacce all’integrità e alla disponibilità rischiano sempre più spesso le nostre vite e le nostre proprietà. Non possiamo più permetterci disastri di sicurezza che si verificano regolarmente.

I pirati vogliono che gli utenti abbiano il controllo della tecnologia che utilizzano nella loro vita quotidiana. Gli utenti hanno bisogno di un diritto di modificare e riparare i dispositivi da soli.

I pirati vogliono obbligare i produttori commerciali di dispositivi IT a fornire aggiornamenti regolari per un periodo di tempo ragionevole. Se gli aggiornamenti o le correzioni di vulnerabilità non vengono forniti entro un periodo di tempo ragionevole dopo la loro scoperta, i produttori commerciali sono responsabili. Quando un produttore decide di abbandonare un prodotto che è ancora in uso diffuso, il codice sorgente e gli strumenti di sviluppo dovrebbero essere resi pubblici per consentire alla comunità di mantenerlo.

Le autorità pubbliche sono tenute a rivelare le vulnerabilità che trovano o acquisiscono. Non devono esistere backdoor nella tecnologia di cifratura in quanto ciò indebolirebbe e minaccerebbe l’integrità e la sicurezza di tutti i sistemi.

Sosterremo la legislazione volta a garantire la possibilità di trasferire dati personali da un servizio Internet ad un altro e a massimizzare l’interoperabilità tra i diversi fornitori di servizi Internet.


10 – Affari internazionali

10.1 – Politica estera

L’obiettivo della politica estera europea è quello di costruire relazioni diplomatiche durature tra l’Unione europea e gli altri Stati. Queste relazioni bilaterali possono basarsi su scambi culturali, economici o tecnologici.

La costruzione della diplomazia europea deve rispettare la libertà di Internet, la tutela dei diritti umani e lo sviluppo sostenibile.

10.2 – Politica di cooperazione allo sviluppo e di aiuto umanitario

I Pirati europei si sono impegnati ad attuare l’”Agenda 2030″ delle Nazioni Unite e a compiere progressi significativi nell’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile sia all’interno che all’esterno dell’UE.

La cooperazione allo sviluppo deve continuare a svolgere un ruolo vitale nella politica estera e di sicurezza comune dell’UE: i pirati sostengono il rafforzamento dei legami con i paesi del Sud del mondo e utilizzano gli strumenti di cooperazione allo sviluppo a beneficio di tali paesi. Consideriamo lo 0,33% dell’aiuto allo sviluppo al reddito nazionale lordo per i “nuovi Stati membri dell’UE” come un importo realistico corrispondente alla responsabilità globale che questi paesi dovrebbero assumere, e incoraggeremo questi paesi ad aumentare i loro finanziamenti fino al raggiungimento di questo obiettivo.

Scoraggiamo fortemente l’uso dell’aiuto allo sviluppo come mezzo per prevenire obiettivi a breve termine come la limitazione della migrazione economica, dato che i programmi di cooperazione allo sviluppo e i partenariati si basano sulla prevedibilità e sull’effetto a lungo termine. A tale riguardo, sosteniamo la revisione del nuovo consenso europeo in materia di sviluppo adottato nel 2017.

I pirati si sono impegnati ad attuare l’Agenda per l’umanità come risultato del Vertice umanitario mondiale del 2016. Anche se i pirati considerano l’approccio a grappolo agli aiuti umanitari come uno strumento importante per il coordinamento di tutti gli attori umanitari coinvolti nella risposta, noi chiediamo un approccio basato sul denaro contante nella fornitura di aiuti umanitari alle persone bisognose.

10.3 – Protezione internazionale dei diritti fondamentali

L’Unione europea dovrebbe essere un attore politico che protegge gli informatori europei e internazionali. Essi dovrebbero poter beneficiare del diritto di asilo politico nell’UE.

L’Unione europea deve integrare la protezione dei diritti umani senza fare alcuna differenza attribuibile all’orientamento sessuale o al genere.

10.4 – Risoluzione dei conflitti

I pirati vogliono prestare particolare attenzione alla stabilizzazione dei conflitti e degli Stati fragili, poiché la loro instabilità è fonte di problemi per l’intera comunità internazionale. La risoluzione dei conflitti deve basarsi sul rispetto del diritto internazionale, che è la base di una comunità internazionale pacifica.

10.5 – Forze armate

I pirati sostengono gli sforzi congiunti per proteggere le nazioni dell’Unione europea. Tutte le forze armate europee (esistenti o di nuova costituzione) devono essere poste sotto la supervisione e/o il controllo del Parlamento europeo attraverso la riserva parlamentare. È necessario garantire che non vengano utilizzate contro la volontà del Parlamento.

10.6 – Uso delle armi

I pirati si battono per una regolamentazione più severa del commercio mondiale di armi e vietano le esportazioni di armi nelle zone di conflitto.

I pirati cercano un mondo più pacifico e sostengono una regolamentazione più rigorosa del commercio di armi. I Pirati si adopereranno pertanto per una migliore condivisione delle informazioni sulle decisioni e sui rifiuti di licenze di esportazione di armi, al fine di garantire una politica coerente dell’UE in materia di esportazione di armi. L’UE dovrebbe aumentare ulteriormente il suo sostegno all’attuazione e all’universalizzazione del trattato sul commercio di armi per ridurre la possibilità di esportare armi nelle zone di conflitto attraverso paesi con una regolamentazione del commercio di armi leggere.

10.7 – Marcatura a prova di manomissione delle armi militari

I Pirati chiedono l’applicazione dello strumento delle Nazioni Unite per la marcatura e la tracciabilità delle armi militari (armi leggere). Tutte le armi leggere ad uso militare prodotte nell’UE o al di fuori dell’UE su licenza di un produttore dell’UE devono essere contrassegnate con un metodo a prova di manomissione per garantire che ogni arma possa essere identificata in modo univoco.

La marcatura a prova di manomissione consentirà di seguire in modo trasparente il modo in cui le armi sono esportate illegalmente in regioni critiche. Con la possibilità di rintracciare effettivamente le armi fino ai paesi di origine, saranno identificati gli esportatori e i produttori che partecipano a vendite illegali in regioni vietate.


11 – Difesa e Tecnologia

11.1 – Intelligenza Artificiale

I Pirati sostengono l’avvio di negoziati nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite su alcune armi convenzionali su uno strumento normativo per vietare i “sistemi di armi letali autonome”, ovvero armi che possono selezionare e impegnare obiettivi senza la supervisione umana.

11.2 – Difesa del Ciberspazio (Cyber defense)

Il cyberwarfare è una minaccia alla pace e alla stabilità internazionale, soprattutto a causa della mancanza di trasparenza e delle difficoltà di attribuzione delle responsabilità.

In conformità con i nostri principi di sviluppo tecnico e di condotta trasparente del potere, i Pirati sostengono un trattato internazionale sulla guerra informatica. Il trattato vincola i firmatari a dichiarare qualsiasi uso di armi informatiche. Sotto le armi informatiche rientrano tutti i software e i sistemi informatici che, attraverso le reti TLC, controllano, manipolano, negano, disgregano, degradano o distruggono i sistemi informativi mirati o le reti di governi e individui stranieri. Inoltre, i firmatari si impegnano a non compromettere attivamente la sicurezza dei sistemi civili.


12 – Migrazione

Le politiche in materia di migrazione e asilo devono rispettare la dignità umana dei migranti e dei richiedenti asilo.

I pirati europei chiedono una politica europea comune in materia di immigrazione:

  •   consente di migrazioni legali verso il mercato del lavoro europeo,
  •   valorizza positivamente le competenze linguistiche e le altre competenze fornite dai candidati nel processo,
  •   riconosce in modo semplificato i certificati e le qualifiche professionali rilasciati,
  •   consente agli Stati membri di adeguare le loro esigenze in funzione della loro situazione e delle loro esigenze.

12.1 Asilo

I Pirati europei chiedono una politica europea comune in materia di asilo che attui quanto segue:

garantisce la libertà di stabilimento in Europa per coloro la cui domanda è stata approvata;
promuove la possibilità di ricongiungimento familiare per coloro la cui domanda è stata approvata;
la possibilità di presentare le domande di asilo anche al di fuori dell’Europa e, se accolta, di offrire un aiuto.


13 – Politica commerciale internazionale

Respingiamo gli accordi internazionali multilaterali che consolidano monopoli e brevetti disfunzionali a scapito dei diritti civili e delle libertà umane.

I Pirati richiedono che tutti gli accordi commerciali rispettino la protezione dei dati personali dei consumatori e delle imprese.

13.1 – Principi per gli accordi commerciali

I pirati stabiliscono che in tutti i negoziati dell’Unione europea sugli accordi commerciali devono essere soddisfatte le seguenti condizioni:

  •     Il Parlamento europeo deve ratificare il trattato e il trattato deve essere negoziato nel rispetto dei principi elencati di seguito.
  •     Durante il processo negoziale è garantito un accesso completo alle informazioni e alle audizioni pubbliche.
  •     Il trattato proposto include il rispetto della libertà di Internet, dei diritti sociali e civili e dello sviluppo sostenibile.
  •     Si tiene conto degli interessi delle piccole e medie imprese.

Tali condizioni sono illustrate qui di seguito.

13.1.1 – Partecipazione del Parlamento europeo

Gli accordi commerciali contengono decisioni politiche importanti per la società e difficili da modificare dopo la loro adozione. Pertanto, il Parlamento europeo, l’unico organo dell’UE che ha un mandato democratico diretto, dovrebbe avere una posizione pertinente quando si occupa di politiche commerciali.

Il Parlamento europeo dovrebbe avere accesso a tutto il materiale negoziale attraverso la sua commissione per il commercio internazionale (INTA) e dovrebbe avere il diritto di essere un osservatore dei negoziati, nonché il diritto di formulare osservazioni vincolanti alla Commissione europea.

13.1.2 – Accesso completo alle informazioni e alle audizioni pubbliche

I Pirati sono contro le trattative segrete. I documenti relativi ai negoziati degli accordi commerciali dovrebbero essere messi a disposizione del Parlamento europeo e del pubblico. Chiediamo che tutti i risultati delle consultazioni siano pubblicati tempestivamente e integralmente.

13.1.3 – Rispetto della libertà di Internet, dei diritti sociali e civili e dello sviluppo sostenibile

I pirati considerano evidente il diritto della gente alla privacy e all’autodeterminazione. Pertanto, essi devono essere rispettati e promossi anche nel contesto degli accordi commerciali.

Poiché questi principi si applicano a tutti i cittadini, l’UE deve garantire che gli accordi commerciali non consentano ai loro partner commerciali di violarli.

Tutti i futuri accordi commerciali europei dovrebbero basarsi sul principio dello sviluppo sostenibile. L’accordo non può essere ratificato se ha un impatto negativo sull’ambiente.

13.2 – Occorre tener conto degli interessi delle piccole e medie imprese.

Attualmente gli accordi commerciali tengono conto principalmente degli interessi delle imprese globali, mentre le piccole e medie imprese ne beneficiano raramente; le PMI sono sempre più spesso estromesse dal mercato. Vogliamo cambiare questa situazione.

13.3 – La responsabilità delle imprese internazionali

L’Unione europea deve consentire di impegnare la responsabilità giuridica delle imprese in caso di violazione del diritto ambientale europeo per le loro azioni sul territorio dell’Unione, ma anche per le loro azioni al di fuori del territorio dell’UE, se in quest’ultimo caso la sede della società madre si trova sul territorio dell’Unione europea.


14 – Affari sociali e sanità

Tutte le persone hanno diritto al più alto livello raggiungibile di qualità dell’assistenza sanitaria. Ciò include l’assistenza sanitaria preventiva, curativa e palliativa. Comprende anche i fattori sociali determinanti della salute, quali alimenti sicuri, acqua potabile, servizi igienico-sanitari di base e alloggi adeguati, condizioni di lavoro sicure e sane e un ambiente sano.

14.1 – Disponibilità e comfort del paziente

I pirati vogliono un accesso paritario all’assistenza sanitaria per tutti, indipendentemente dalle risorse disponibili per uno Stato e dal sostegno:

  •  Nessuna discriminazione (diretta o indiretta) nell’accesso all’assistenza sanitaria, indipendentemente dalle risorse a disposizione dello Stato.
  •  Beni e servizi sanitari accessibili a tutti. Gli Stati devono garantire che nessuna persona debba incontrare ostacoli nell’accesso al proprio diritto alla salute, compreso l’accesso alle informazioni sulla salute e sui servizi sanitari.
  •  Beni e servizi sanitari accessibili a tutti, indipendentemente dal loro livello di reddito.
  •  Le leggi e le politiche sanitarie sono concepite e attuate in modo trasparente e con una partecipazione significativa delle persone interessate. Tutti i sistemi sanitari devono includere un quadro di responsabilità, che dovrebbe includere l’accesso a misure giudiziarie efficaci o ad altre misure appropriate per le violazioni del diritto alla salute.
  •  Ridurre i brevetti per i medicinali o almeno evitare il prolungamento amministrativo dei brevetti.
  •  Facilitare l’utilizzo delle cure transfrontaliere: Migliorare le opportunità di utilizzare i sistemi sanitari all’estero per conto delle compagnie di assicurazione sanitaria nazionali.
  •  Carta sanitaria dell’UE per il mondo: Negoziazione della validità della Carta Europea di Assicurazione Sanitaria (Blue Card) nei paesi extra UE.

Indipendentemente dalla struttura dei sistemi sanitari (privati, pubblici o misti), i servizi sanitari dovrebbero essere disponibili, accessibili, accettabili e di buona qualità per tutte le persone e dovrebbero garantire un’assistenza sanitaria universale per tutti.

14.2 – Libera circolazione dei lavoratori

I cittadini dell’UE che lavorano in un altro paese dell’UE devono superare decine di ostacoli amministrativi per lavorare e integrarsi pienamente in un altro paese dell’UE – in particolare i diversi sistemi di sicurezza sociale, la diversa natura del pagamento in questi sistemi, l’iscrizione ai sistemi sanitari, ecc.

L’UE dovrebbe pertanto incoraggiare i suoi Stati membri a continuare a rimuovere gli ostacoli amministrativi alla libera circolazione dei lavoratori attraverso l’armonizzazione dei sistemi di sicurezza sociale e dei sistemi sanitari pubblici, in particolare l’armonizzazione dei pagamenti in questi sistemi e la condivisione delle informazioni tra gli Stati membri.

14.3 – Legislazione in materia di droga

La maggior parte delle convenzioni internazionali riguardanti la preparazione, la manipolazione e il consumo di sostanze psicoattive è obsoleta e non si basa su fatti scientifici. Per esempio, le prove scientifiche suggeriscono che la legalizzazione della cannabis comporta meno danni alle persone e alla società del proibizionismo.

I pirati europei propongono che l’UE dovrebbe:

  •  Lavorare per cambiare le convenzioni internazionali sulle sostanze psicoattive verso una visione scientifica.
  •  Istituire un quadro che faciliti l’approccio scientifico che, tra le altre cose, dovrebbe condividere informazioni e contribuire a finanziare la ricerca sulle sostanze psicoattive.
  •  Sostenere la legalizzazione e la regolamentazione della cannabis nei singoli stati membri come mezzo per limitare il mercato nero.

15 – Programma Spaziale

15.1 – Lo spazio come fattore vitale

La comunicazione e la navigazione satellitari, l’osservazione della Terra per le previsioni del tempo, i soccorsi in caso di catastrofe, il monitoraggio dell’inquinamento e la ricerca orbitale sono parte normale della nostra vita di oggi.

L’Europa svolge un ruolo vitale, ma relativamente piccolo, nella tecnologia spaziale. Vogliamo stimolare questo settore e aprirlo a nuove imprese. Ciò genererà una forte spinta verso la tecnologia e la collaborazione tra gli Stati membri dell’UE e i paesi partner.

15.2 – Visione spaziale dell’UE per il futuro

Grazie al progresso tecnologico e alla commercializzazione dell’industria spaziale, cose come l’estrazione off-Earth, la colonizzazione di altri pianeti, i viaggi interstellari e interplanetari o la difesa planetaria non sono più argomenti per un futuro lontano, ma il presente.

L’UE deve articolare una visione, una strategia e obiettivi chiari per proteggere la cooperazione internazionale, la governance globale multilaterale e i principi di base dello stato di diritto, della giustizia e della democrazia nel settore spaziale. Ciò dovrebbe includere lo sviluppo dell’Agenzia dell’UE per il programma spaziale, che è politicamente e finanziariamente responsabile nei confronti del pubblico europeo attraverso il Parlamento europeo e riceve un mandato adeguato a livello europeo per la sicurezza spaziale.

15.3 – Politica dello spazio industriale compatto

Il monopolio della tecnologia, della ricerca e delle capacità si è spostato dallo Stato verso soggetti privati e commerciali. Una strategia compatta a livello UE a sostegno dell’industria spaziale dovrebbe basarsi sulla stimolazione del contesto imprenditoriale, sull’abbondante finanziamento e sul sostegno alle attività di ricerca pubbliche e private e su una visione chiara dei principali obiettivi dell’UE. Per creare una vera e propria base spaziale industriale europea, saranno necessari finanziamenti supplementari, come il Fondo europeo per la difesa, per sostenere la ricerca di tecnologie che vanno dalla navigazione leggera interstellare all’estrazione di risorse o a capacità di lancio europeo autonomo per fornire benefici spaziali a tutta l’umanità.

15.4 – Strategie dell’UE sulle risorse spaziali e la difesa planetaria

La chiara adesione ai principi del diritto spaziale internazionale e il sostegno globale forniranno un quadro normativo stabile e stimolante per attrarre e motivare le imprese private. L’adesione al principio della condivisione dei benefici dell’OST per l’utilizzo delle risorse spaziali per rendere lo spazio accessibile e contribuire a tutta l’umanità, compresi i paesi in via di sviluppo, dovrebbe essere parte della politica di sviluppo.

Le frammentate capacità nazionali di osservazione degli oggetti vicini alla terra (NEO) saranno riunite in un’unica agenzia dell’UE con un finanziamento adeguato. L’osservazione e la prospezione dei NEO serviranno sia alla difesa planetaria che all’utilizzo delle risorse per sviluppare capacità comuni.

Sostegno alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie polivalenti di alto livello di mitigazione e di utilizzo delle risorse, come le tecniche laser, per creare un’economia spaziale funzionante e sicura. Utilizzo delle risorse spaziali in situ per fomentare un’economia spaziale funzionante che si tradurrà in servizi spaziali migliori e più accessibili.

15.5 – Obiettivi a lungo termine

Il programma spaziale dovrebbe anche finanziare obiettivi che oggi sono o sembrano essere irraggiungibili. Lavorare su obiettivi lontani, come costruire un laser interstellare a vela leggera, un ascensore spaziale o un gancio spaziale, stimolerà lo sviluppo di tecnologie e materiali radicalmente nuovi. Per garantire che l’uso civile a beneficio dell’umanità e un’efficace collaborazione scientifica ed economica, tecnologie spaziali così grandi e potenti dovrebbero essere sviluppate alla pari con i partner internazionali.

15.6 – Raccogliere i benefici del programma spaziale

I pirati ritengono che i risultati della ricerca che alimenta il programma spaziale abbiano il potenziale per migliorare la vita di tutti i cittadini dell’UE. Faremo in modo che i principi dell’accesso aperto siano applicati ai risultati rendendoli ampiamente disponibili. Sosterremo anche l’applicazione delle tecnologie nella vita quotidiana. Ad esempio, condurremo l’aumento della copertura di Internet attraverso l’uso di satelliti in regioni remote che sono difficili da coprire con mezzi convenzionali. L’obiettivo di questa iniziativa è diffondere il diritto umano fondamentale di Internet in tutta Europa e anche sostenere la dislocazione della forza lavoro digitale dalle città sovraffollate. A tal fine e per garantire il controllo democratico dei benefici spaziali dell’UE, il consiglio di amministrazione dell’Agenzia spaziale dell’UE, di recente istituzione, dovrebbe comprendere rappresentanti del Parlamento europeo con diritto di voto.


16 – Trasporti

I fondamenti del nostro concetto si basano sui principi di intermodalità, networking e sostenibilità. Quale approccio nuovo e innovativo vogliamo adottare nella politica europea dei trasporti? Il nostro pensiero si basa su una visione complessa delle catene di approvvigionamento, una pianificazione accurata e un finanziamento trasparente per l’intera durata del progetto. La conoscenza dell’intera immagine è limitata nel tempo; apprezziamo il confronto con menti attente e critiche, in quanto aiuta a prevenire gli errori nel momento della loro comparsa, quando è facile riconoscerli e correggerli.

16.1 – Pigrizia Energetica

I combustibili alternativi non possono salvare il nostro pianeta mentre continuiamo a sprecare energia. Sosteniamo l’iniziativa “Shared Mobility Principles for Livable Cities” – dove si può camminare, non si deve guidare. Dove si può guidare insieme, non si deve guidare da soli. L’UE sta perdendo miliardi di euro al giorno in un periodo produttivo in cui i pendolari sono bloccati negli ingorghi stradali. Per questo motivo promuoviamo il co-working o il lavoro da casa dove possibile, compreso il servizio civile.

E’ ipocrita lo smistamento di merci in tutta Europa per ottimizzare le tasse o importarle solo a causa dei diritti dei lavoratori locali. Il nostro obiettivo è quello di creare una legislazione che consenta ai consumatori di vedere i costi completi delle filiere di produzione per trasformare di conseguenza le preferenze dell’UE, ad esempio promuovendo il consumo locale di cibo senza sprechi rispetto alle importazioni oltreoceano.

Nel lungo termine prevediamo l’uso della bicicletta e dei trasporti pubblici per accedere agli snodi di trasporto, ai treni per i viaggi nazionali all’interno dell’UE e agli aerei principalmente per raggiungere le destinazioni oltreoceano. Condividere è prendersi cura di sé! La nostra priorità in questo caso è l’adeguatezza: il costo totale di qualsiasi soluzione (compresa la manutenzione a lungo termine) deve essere proporzionale al beneficio pubblico complessivo. Sosteniamo soluzioni innovative come treni camion autonomi, strade e parcheggi intelligenti, tram o autobus modulari, se del caso.

16.2 – Keep it Simple, Smart

Le norme europee in materia di trasporti sono piene di eccezioni. Per ottenere l’allineamento di queste regole, devono essere attuate condizioni salariali e di lavoro competitive per tutti i conducenti professionisti in tutto il continente, così come l’armonizzazione del divieto di circolazione dei camion e un mercato unico per locomotive e tram. Siamo a favore di una legislazione progressiva per auto autonome e senza conducente per risolvere i problemi di responsabilità e mantenere l’UE in cima alla scala dell’innovazione nel settore automobilistico.

I diversi modi di trasporto dovrebbero essere resi giuridicamente uguali, avere un sistema trasparente di sovvenzioni e il loro costo dovrebbe riflettere tutte le esternalità applicabili.

16.3 – Grande Fratello sulle strade (“Big Brother on the Road”)

Il nostro obiettivo è un sistema satellitare a pedaggio unico, controllato pubblicamente e facile da usare per il trasporto commerciale sulle autostrade, che consente l’uso di applicazioni open-source, consentendo di elaborare grandi dati resi anonimi e quindi di migliorare la gestione del traffico sia a livello comunale che interstatale. Insistiamo sul fatto che e-Call e altri dispositivi simili per la registrazione dei movimenti rimangono opzionali e i loro dati rigorosamente anonimi, in modo che la partecipazione a tali attività di monitoraggio dei trasporti rimanga uno strumento trasparente di scelta con benefici pubblici, piuttosto che un mezzo obbligatorio di sorveglianza governativa utilizzando appaltatori esterni e meccanismi di controllo opachi.

16.4 – Viaggi transfrontalieri locali

Gli attuali flussi di trasporto, soprattutto nei nuovi paesi dell’UE, continuano a copiare principalmente la vecchia gerarchia nazionale. Utilizzando nuove opzioni di trasporto dinamico (bike sharing e car-sharing, trasporto pubblico su richiesta, apps per le chiamate) ci impegneremo per consentire nuovi flussi di trasporto naturale, che ignorano i confini nazionali. Tutti i cittadini dell’UE hanno il diritto ad una vera e propria libera circolazione. Queste misure consentono di dare impulso alle regioni periferiche che sono spesso le meno efficienti all’interno dei paesi.

16.5 – Legalizzazione del ride-hailing

Le grandi aree metropolitane dell’UE sono attualmente in un limbo giuridico per quanto riguarda le app di ride-hailing (Taxify, UBER), ostacolando così l’ulteriore ricerca e sviluppo di tali progetti. Riteniamo che il legislatore debba riflettere l’attuale sviluppo tecnologico e che un quadro comune per le applicazioni di ride-hailing dovrebbe esistere a livello europeo, consentendo al GPS e a tecnologie simili di essere riconosciuto come sistema certificato per il calcolo delle distanze. La legalizzazione delle applicazioni di ride-hailing sarà un grande vantaggio per le zone rurali e per gli individui meno abbienti.

16.6 – Legislazione armonizzata per i veicoli a guida autonoma

L’UE dovrebbe adoperarsi per una legislazione armonizzata per i veicoli autonomi.